INTRODUZIONE:

Negli ultimi 50 anni il mondo della nautica, in particolare della vela, ha visto grandi cambiamenti, tecnici, economici ed umani. Si è passati da uno sport elitario ad una attività diffusa che, grazie anche a barche più economiche in rapporto alla loro versatilità e soprattutto grazie alla diffusione del noleggio, è andata oltre la connotazione sportiva o di status symbol per proporsi come un modo alternativo per vivere la vacanza ed il tempo libero al mare e all’aria aperta. Anche per questo la barca da crociera in quanto interprete ideale di questo ruolo, si è diffusa enormemente ed è spesso la prima barca a vela che ci si accinge a comandare.

L’accoglienza, il confort, la possibilità di essere ben condivisa con amici e familiari ne fanno lo strumento ideale per vivere il mare dal mare. A differenza di una barca a motore che possiamo più propriamente considerare un “mezzo di trasporto”, una barca a vela vuole essere prima di tutto un “attrezzo sportivo”. Un bravo neo-comandante dovrebbe sempre essere animato dall’ambizione di condurla con passione e perizia, anche nell’intento di valorizzarne gli aspetti tecnico-sportivi. Con questo atteggiamento non mancherà di ricavarne grandi soddisfazioni.

In passato il primo approccio con la vela avveniva quasi sempre con le derive. Questo tipo di barche, piccole, leggere, e molto “connesse” col loro timoniere che ne controlla la stabilità anche col proprio peso, restituisce un feedback immediato e percepibile alle manovre ed alle regolazioni compiute. L’effetto di qualsiasi intervento sulle derive è subito evidente e questo facilita l’apprendimento della tecnica e la ricerca della migliore performance. Sui cabinati, in particolare se progettati per la crociera, l’effetto delle manovre è meno percepibile: una barca perfettamente regolata non manifesta la propria superiorità in modo così evidente rispetto ad una regolata, diciamo, al 70%. Occorre un certo “occhio” per notare la differenza, il che non significa che non ci sia!

Questo libro non intende aggiungersi ai tanti ottimi manuali di vela presenti sul mercato ma si propone come uno strumento specifico rivolto agli aspiranti neo-comandanti di barche da crociera, privi di uno specifico pregresso formativo su derive o barche da regata ma che intendono raggiungere una buona maestria velica e una conoscenza approfondita dell’argomento. Dopo una prima parte teorica dove approfondiremo tutti i concetti fisici alla base del funzionamento di una generica barca a vela, vedremo come applicarli nella pratica alla ricerca delle migliori prestazioni che la nostra barca ci può offrire. La mia speranza è che questo libro sia d’aiuto ai neo comandanti nel conseguire capacità, stile ed efficacia nella conduzione a vela della loro barca. Ne ricaveranno grandi soddisfazioni e l’apprezzamento da parte dei loro equipaggi. Forse un giorno vorranno avventurarsi in qualche “amichevole ingaggio” con altri naviganti incontrati sulla rotta. E avranno buone chanches di “girare la boa” per primi!

SUCC. PREC. ESCI